Il teaser trailer di The Amazing Spider-Man ha diversi punti in comune con un videogame molto popolare di nome Mirror's Edge…

E’ probabile che alla prima visione del teaser trailer di The Amazing Spider-Man tutti quanti gli appassionati di videogiochi abbiano avuto la medesima reazione: “Mirror’s Edge!!”.

Una delle componenti più sorprendenti (assieme al tono dimesso e malinconico) che il primo trailer del reboot di Peter Parker propone è infatti la visuale in soggettiva di Spider-Man.

Già Sam Raimi aveva cominciato ad introdurre il concetto ma, per mantenerci su un terreno di avvicinamento all'estetica videoludica, sembrava più una visuale in terza persona, in cui le evoluzioni tra i palazzi sono seguite affiancando il personaggio, un modo di stare dietro, a lato e davanti al personaggio che aveva molto di filmico. Marc Webb invece sceglie il vecchissimo trucco della soggettiva e sceglie di utilizzarla nella declinazione fatta recentemente dal mondo dei videogiochi, abbracciando senza se e senza ma le soluzioni di quel medium.

Non è possibile dire come e quanto questa soluzione visiva sarà applicata nel film, ma di certo quello che il primo trailer ci mostra è quanto la produzione punti su quest’idea, pare per trasmettere agli spettatori un maggior senso di immersione grazie al 3D.

La cosa curiosa è che fin dalla sua applicazione in Mirror’s Edge, la soggettiva di una corsa furiosa in stile parkour estremo sembrava più un’idea buona per il cinema che per i videogiochi (la genialità di Mirror’s Edge in fondo stava più in quell’ambiente, quegli specchi, quel sole, quei colori e quei suoni). Fin dall’inizio, cioè, sembrava una soluzione visiva che è meglio seguire piuttosto che guidare.

Accade così che il cinema si prenda una soluzione (e non dimentichiamolo, una tecnologia) ideata e sviluppata per il mondo videoludico ma che in fondo appare più adatta al primo che al secondo.