Recensito il DLC di Arkham City dedicato a Robin e all'amante del Joker

Attenzione: questo DLC si ambienta dopo il finale di Batman: Arkham City, dunque, per forza di cose, la presente recensione conterrà alcuni SPOILER abbastanza importanti riguardo la trama del gioco principale. Se non avete ancora completato l’avventura precedente del cavaliere oscuro vi consigliamo di saltare per intero il primo paragrafo dell’articolo.

 

Batman: Arkham City si chiudeva con più domande che risposte. Dopo la morte del Joker e il seguente tracollo della struttura carceraria creata da Hugo Strange, il Cavaliere Oscuro non è più lo stesso. Tormentato dai sensi di colpa e incapace di accettare la scomparsa della sua nemesi storica, Batman vaga senza meta fra i palazzi abbandonati di Arkham eliminando i (pochi) criminali rimasti e cercando di “espiare” la sua colpa. Durante una perquisizione di routine, però, qualcosa va storto e il nostro eroe finisce intrappolato dalla rediviva Harley Quinn, più folle che mai e decisa a vendicare la morte del suo amatissimo Joker. A questo punto entra in gioco Robin, l’eterno sidekick di Batman dovrà esplorare i corridoi più reconditi della base di Harley e scoprire cosa sia accaduto al suo mentore.

Con questo DLC Rocksteady è voluta andare sul sicuro, senza stravolgere l’impianto di gioco già sperimentato in Arkham City, gli sviluppatori hanno messo insieme un paio d’ore di gioco extra rileggendo in chiave “fin de siecle” alcune delle ambientazioni che avevamo già esplorato nel gioco principale. Il sistema di combattimento, con le sue straordinarie combo e la fluidità dei movimenti, è ancora piacevole e funzionale come ricordavamo, tuttavia, grazie all’entrata in scena del Ragazzo Meraviglia come personaggio giocabile, sono presenti alcune interessanti novità. Robin infatti, non combatte a mani nude come batman, ma usa un bastone da battaglia in grado, qualora servisse, di trasformarsi in scudo antiproiettile e di allungarsi a piacere. Questa aggiunta modifica in maniera delicata ma significativa il gameplay del titolo, rendendo possibili alcuni nuovi approcci rispetto ai nemici armati che, con Batman non erano possibili.

Oltre alle meccaniche ludiche, Rocksteady ha deciso di sperimentare una nuova progressione narrativa, proponendo una struttura fatta di flashback e salti in avanti in cui la vicenda di Batman e quella di Robin si intrecciano fino all’epilogo. Seppur funzionale, però, questa scelta si scontra con una sceneggiatura abbastanza altalenante che, purtroppo, non risponde a nessuna delle questioni lasciate in sospeso dalla trama principale e, anzi, ne aggiunge altre, rendendo l’intreccio ancora più fumoso e complicato.

In definitiva, per poco meno di dieci euro, La vendetta di Harley Quinn è un ottimo DLC, capace di farci riprendere in mano un gioco di un anno fa senza stravolgerlo ma sperimentando alcuni accorgimenti che – ne siamo certi – troveranno compimento nel terzo capitolo della saga. Due ore di gioco non sono tantissime, anche se siamo del tutto in linea con la media dei contenuti extra degli altri titoli, però la solidità dell’impianto di Arkham City e la possibilità di interpretare Robin rendono questo add on consigliabile, anche se non necessario.