Abbiamo testato la console finanziata via Kickstarter, ecco le nostre impressioni…

Cos'é OUYA? A livello tecnico, si tratta di un dispositivo basato su sistema operativo Android (versione Jelly Bean) che monta un processore Tegra 3, fornito di 1 GB di RAM e 8 GB di memoria nonché accompagnato da un joypad bluetooth appositamente disegnato; volendola fare breve, si può riassumere OUYA come la sintesi fra uno smartphone ed una home console.
Come ricorderete il progetto é venuto alla ribalta quasi un anno fa, quando la relativa campagna di finanziamento si è conclusa positivamente e nellíentusiasmo generale: i suoi creatori raccolsero infatti circa 9 volte la cifra richiesta, che ammontava a poco meno di un milione di dollari. Dopo un anno eccoci qui, con la nostra bella versione "backer" da provare in anteprima rispetto a chi decidera di comprarla in versione retail a partire dal 25 Giugno.
 
 
Aperta la scatola, ci troviamo davanti un cartoncino recante un toccante "thank you for believing", e subito sotto ecco OUYA, assieme al suo controller. La console in se è minuscola, un piccolo cubo dotato unicamente del tasto di accensione e di una serie di ingressi nella parte posteriore; il controller promette bene, le dimensioni sembrano quelle giuste ed il peso è minore di quanto non ci si aspetti.
Collegata la console alla TV grazie al cavo HDMI incluso nella scatola, arriva il primo impatto col sistema operativo della console. Android Ë il core che fa funzionare il tutto, ma la UI è stata completamente ridisegnata, anche per venire incontro alla navigazione tramite pad.
 
Il risultato non è esaltante.
 
Lo stile è minimalista, ma per nulla ispirato, ed il tutto è minato da alcune problematiche che non ci saremmo aspettati, come numerose pop-up ancora in stile Android (che dunque cozzano con la UI e le scelte cromatiche di OUYA) ed una galleria dei giochi da scaricare che a volte fatica a caricare le thumbnail e mostra vistosi scatti quando scorre a destra e a sinistra.
La quantità di giochi presenti già ora (prima del lancio ufficiale) è ragguardevole, superando le diverse decine, ma la line-up non presenta purtroppo nessuna vera killer application. La gran parte dei titoli presenti sono semplici riadattamenti delle versioni Android (ottimizzati per TV e controller) e le esclusive non brillano per qualità. Insomma, allo stato attuale un giocatore di vecchia data non troverà molto da giocare e probabilmente si rifugerà nel retrogaming, reso possibile dai numerosi emulatori presenti nel market (che ricordiamo non è Google Play, ma uno specifico per la console).
Volendo giudicare il controller, possiamo dire che ci troviamo di fronte ad un joypad piuttosto standard nelle funzioni (l'unica aggiunta è un touchpad da 3'' la cui sensibilità lo rende quasi inutilizzabile), ma che non eccelle in qualità costruttiva. Se le levette e la croce direzionale (ridisegnata dopo le critiche dei developer) si comportano bene, i tasti frontali e dorsali non restituiscono un feeling paragonabile ai controller delle maggiori home console. Insomma un controller funzionale, ma non eccellente.
 
 
Leggendo quanto detto fin qui, si potrebbe pensare che OUYA sia un fallimento completo, ma in fondo non è così. Il problema più grande della console è anche quello che speriamo si risolva col tempo, ovvero la mancanza di titoli che valga la pena di giocare. Chi non è disposto a sborsare 15 euro per giocare l'ennesima riedizione del porting per DS di Final Fantasy III può solo sperare che tutti gli sviluppatori e gli studios che si erano detti entusiasti di una console da 99 dollari (dunque con una base installata che potrebbe crescere sponenzialmente) si decidano a pubblicare delle esclusive degne di questo nome. In particolare, a farci ben sperare è il fatto che ogni console sia anche un kit di sviluppo: visto il fermento della scena indie, ed il suo amore crescente per la piattaforma Android, crediamo sia solo questione di tempo perchè gli sviluppatori indipendenti che hanno appena ricevuto la console decidano di portare i loro titoli su OUYA.