Interessante ma non eccezionale e, infatti, il vero trucco è un altro: con Share Play è necessario che solo una persona possegga – fisicamente o in versione digitale – il titolo che vogliamo giocare. Sony sta pubblicizzando la cosa come se fosse l’equivalente online di cedere il pad a un amico più abile di noi, magari per passare un boss particolarmente complesso o per ottenere un record in un gioco di guida.
Pausa.
Non vi pare di aver già sentito parlare di questa cosa? Magari un paio di anni fa? Magari durante un evento di Microsoft?
Si, Share Play somiglia dannatamente alla visione originale che Microsoft aveva per Xbox One, vi ricordate, quando Don Mattrick (pace all’anima sua) ripeteva TV, SPORTS, MOVIE, SPORTS, TV e il popolo dell’internet si infuriò per l’obbligo di essere sempre connessi a internet e le limitazioni riguardo l’uso di titoli usati. Microsoft, addirittura, proponeva un sistema più elegante, permettendo di installare il gioco e, successivamente, gettare via il disco, dato che la nostra intera libreria sarebbe stata sempre disponibile tramite Xbox Live.
Ovviamente ci sono delle differenze e non da poco: a Redmond avevano in mente un modello molto più totalizzante cui i giocatori, a torto o a ragione, si sono ribellati, tuttavia è innegabile che Sony, passo dopo passo, stia raccogliendo buona parte delle suggestioni che avevano animato il team originale di Xbox One riuscendo però a fare una cosa fondamentale: venderle meglio.
Sony, continuando nella sua ottima campagna di marketing per Playstation 4 (This is 4 the Players e tutto il resto), non ha centrato l’attenzione sui dettagli tecnici o su bizantine procedure di ge
stione dell’account, no, ha giocato sull’idea di cooperazione, solleticando i ricordi dei vecchi giocatori che, da ragazzini, passavano i pomeriggi sul divano insieme agli amici, tentando di sconfiggere il boss finale di Contra III.
Share Play, a oggi, è poco più di uno slogan pubblicitario: Sony non ha specificato quali limitazioni ci saranno e, soprattutto, ci sembra improbabile che i publisher permettano una tale flessibilità nell’uso del software, permettendo addirittura di tenere i propri salvataggi separati da quelli dell’amico che possiede il gioco. In ogni caso, però, è interessante notare come, a un anno dal lancio delle due console di nuova generazione, Playstation 4 si stia lentamente trasformando in quello che Xbox One avrebbe dovuto essere, mentre la macchina di Redmond soffre un’ormai cronica mancanza di idee e strategia.
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