La Gamescom è finita da un paio di giorni e, tanto per cambiare, è già ora di tirare le somme. La principale fiera europea dedicata al gaming, quest’anno, è stata piuttosto avara di sorprese: Sony, Microsoft ed EA – le uniche tre aziende ad aver tenuto una conference – hanno presentato prodotti sicuramente interessanti ma è mancato il guizzo, la one more thing capace, da sola, di risolvere un intero show.

L’unico argomento che ha sollevato commenti, critiche e polemiche è stato l’accordo di esclusiva che farà arrivare Rise of the Tomb Rider in anticipo su Xbox One, di cui abbiamo abbondantemente parlato in un editoriale dedicato. Per il resto il voto complessivo alla fiera potrebbe essere una sufficienza stiracchiata.

Qui sotto trovate la nostra selezione dei giochi più interessanti della fiera, per analisi più approfondite vi rimandiamo ai nostri videoblog di commento:


Miglior Conferenza: Sony

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I dirigenti Sony, da qualche mese a questa parte, girano tutti con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. Playstation 4 vende circa il doppio rispetto a Xbox One (siamo arrivati a dieci milioni di unità piazzate nei salotti di mezzo mondo) e, come se non bastasse, gli appassionati sembrano averla già eletta a piattaforma di riferimento. Sony è arrivata alla Gamescom senza nessuna tensione e, con molta tranquillità, ha svelato una serie di titoli decisamente interessanti, passando da progetti tripla A come Hellblade a indie dal fascino tutto particolare. Sony si sente talmente sicura di sé da dirlo ormai pubblicamente e, ammettiamolo, Share Play è una trollata a Microsoft di dimensioni monumentali.

Runner up: EAEA ha sempre una line up solida: FIFA e gli altri sportivi sono sinonimi di qualità costante mentre Dragon Age: Inquisition e Battlefield: Hardline sembrano decisamente interessanti. Quest’anno però avrebbe dovuto essere il trionfo di Bioware con, appunto, il terzo capitolo della sua saga fantasy e la misteriosa nuova IP, Shadow Realms. Peccato però che SR si sia mostrato solo in un brevissimo trailer. Troppo poco per sperare di togliere le luci della ribalta a Sony.

 

Titolo più interessante in arrivo nel 2014: Destiny


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Destiny sarà IL gioco del 2014. Atteso da anni e costato una quantità spropositata di denaro, il nuovo progetto di Bungie porta dentro un’ambizione folle: rivoluzionare sia il mondo degli sparatutto single player che quello degli MMO. Stando a quello che abbiamo visto (e testato) in questi anni le premesse sembrano esserci tutte e, ormai, manca solo il sigillo definitivo, ovvero la prova della versione finale del gioco il prossimo 9 settembre.

Runner up: Assassin’s Creed: UnityBlack Flag ha risollevato un brand che, con AC III, sembrava destinato all’oblio; Unity, complice l’immortale fascino di Parigi, sembra destinato a far volare la saga ancora più in alto. Tuttavia la saga degli Assassini ormai è una certezza, Destiny, invece è un mondo ancora tutto da scoprire.

 

Miglior sorpresa: Wild

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Michel Ancel non delude quasi mai, da Rayman a Beyond Good & Evil (a proposito, dove cavolo è il secondo capitolo?!), il designer francese ha sempre saputo creare giochi interessanti e non banali. Wild, che arriverà in esclusiva su Playstation 4 nel corso del 2015, sarà un platform open world in cui potremo esplorare un incredibile mondo primitivo e, al suo interno, prendere possesso di vari animali. Il trailer è decisamente evocativo e, manco a dirlo, non vediamo l’ora di vedere una demo gameplay.

Runner up: Shadow RealmsBioware ha avuto fegato nel lanciare una nuova IP a Colonia anziché all’E3, gliene va dato atto; tuttavia, laddove ci si aspettava una nuova grande saga ruolistica, lo studio di Mass Effect ci ha offerto quello che sembra essere una sorta di dungeon crawler quattro contro uno molto simile, nell’impostazione, a Fable Legends. Il gioco si è mostrato con un teaser di pochi secondi, troppo poco per scaldare gli animi.

 

Gioco più coraggioso: Quantum Break

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Remedy punta sempre in alto: con Max Payne esplorò i legami fra videogioco e fumetto mentre con Alan Wake cercò di collegare gaming e letteratura. Con Quantum Break siamo allo step successivo, la fusione gioco e serialità televisiva. L’avventura che vivremo su Xbox One, infatti, sarà solo una piccola parte della complessa trama di Quantum Break e, per capirne tutti i particolari, dovremo per forza guardare anche le puntate di una serie televisiva che troveremo sul blu ray del gioco. Ambizioso? Sicuramente. Funzionerà? Lo scopriremo il prossimo anno.

Runner up: Battlefield HardlineNon è facile reinventare la ruota; Battlefield, ormai da anni si basa su un’ossatura rodata e robusta, nonché amatissima dai giocatori. Hardline è una specie di spin off che, anziché accompagnarci nei teatri di guerra, recupera le atmosfere dei buddy movie anni ’80. Conoscendo l’animosità degli appassionati di FPS Online non si può dire che EA non abbia avuto coraggio, tuttavia Remedy, con il suo esperimento crossmediale vince a mani basse.

 

Gioco inatteso: Syberia 3

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A dieci anni dall’uscita di Syberia II stavamo cominciando a disperare anzi, per dirla proprio tutta, ci eravamo già rassegnati. Microidis, invece, zitta zitta, ha confezionato una bellissima sorpresa, svelando le primissime immagini del terzo capitolo della saga siberiana creata da Benoit Sokal. Da anziani giocatori quali siamo una lacrimuccia ci è scesa e non vediamo l’ora di rigettarci fra le nevi perenni e le strambe invenzioni meccaniche con cui dovrà vedersela l’avvocato Kate Archer nella sua ricerca degli ultimi Mammuth viventi.

Runner up: HellbladeChi scrive è un fan di Ninja Theory, inutile nasconderlo; Heavenly Sword ed Enslaved (un po’meno DmC) sono stati fra le migliori esperienze ludiche della passata generazione e lo studio inglese ha sempre dimostrato di avere un certo talento per avventure dal taglio epico e cinematografico. HellBlade sembra essere una sorta di sequel spirituale di Heavenly Sword, questo basta a portarlo in alto nella nostra lista dei must have.

 

Accoppiata più stravagante: Hideo Kojima e Guillermo del toro insieme per Silent Hill

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Impossibile non citare la coppia più stramba dell’intera industry: Kojima, il registra frustrato, il geniale autore di Metal Gear Solid, l’eterno narratore delle avventure di Solid Snake lavorerà con un cineasta vero, uno dei più talentuosi autori del cinema contemporaneo per creare, si spera, il miglior episodio di Silent Hill di sempre. La demo P. T. sta facendo molto discutere tuttavia l’idea di due intelletti del genere al lavoro insieme ci farebbe acquistare a scatola chiusa qualunque prodotto dovessero creare.

 

Miglior line up: Activision

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Quest’anno, grazie a un Call of Duty: Advanced Warfare deciso a sparigliare le carte della storica serie, Skylanders in formissima come sempre e Destiny pronto a ribaltare le nostre certezze riguardo gli FPS, Activision mostra di avere una line up magari non fornitissima ma di enorme qualità. Con solo tre titoli l’azienda californiana dominerà molto probabilmente le classifiche per mesi e mesi, mentre tutti gli altri si spartiranno le posizioni più basse del podio

Runner up: ex aequo EA/Ubisoft C’è poco da fare, seppur senza guizzi, quest’anno EA e Ubisoft hanno entrambe mostrato le proprie qualità. FIFA, Battlefield e Dragon Age da un lato e Far Cry, Assassin’s Creed e The Crew dall’altro sono tutti giochi che non mancheranno nelle librerie di qualsiasi gamer che si rispetti. Né l’azienda francese né il gigante di Redwood, però, hanno tirato fuori dal cilindro un Destiny e, almeno per quest’anno, si sono giocati il primo premio.

 

Gioco della fiera: The Witcher 3: Caccia Selvaggia

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La saga di The Witcher ne ha fatta di strada. Dal primo capitolo uscito solo su PC via Steam all’arrivo su Xbox 360 di Assassin of Kings, CD Project RED ha saputo costruire una serie di giochi e un protagonista entrati meritatamente nella storia del gaming moderno. Caccia Selvaggia riprende ed espande il concept dei primi due giochi, permettendoci di esplorare un mondo mai così vasto e pieno di vita; nei panni di Geralt di Rivia daremo la caccia a centinaia di pericolossisime creature e, al tempo stesso, forgeremo la storia del regno e, forse, delle leggende che lo circondano.

Runner up: Assassin’s Creed: Unity La rivoluzione francese è stato un momento epocale per la storia del mondo e non vediamo l’ora di riviverla nei panni dell’Assassino Arno. Anche qui, come in The Witcher 3, siamo davanti a un gioco open world che ci permetterà di esplorare un’ambientazione enorme e piena di vita. Le campane di Notre Dame suoneranno al nostro comando e i moschettieri si piegheranno alla nostra abilità di spadaccini. Attendiamo Unity tantissimo ma al cuor non si comanda e, per pochissimo, rimane sul secondo gradino del podio.

 

Missed in Action: Nintendo

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La casa di Mario e Zelda è stata – tanto per cambiare – la grande assente di questa Gamescom. Come ogni anno c’era uno stand consumer con alcuni titoli da testare ma a Kyoto sembrano rimanere sordi al richiamo della fiera teutonica. Nintendo ha deciso, ormai da qualche anno, di ridurre la sua presenza alle kermesse di settore, E3 compreso, ritenendole poco utili al proprio business. Sta di fatto che per la Gamescom non è stato programmato neppure un misero Direct. Perché tanto disprezzo per i poveri giocatori del Vecchio Continente?