Che la serie di videogiochi Uncharted sia molto debitrice ai film di Indiana Jones lo sappiamo bene e non lo scopriamo di certo ora, arrivati alla quarta avventura. Riprendendo l’idea dietro Tomb Raider, che timidamente ripassava alcuni luoghi comuni di Indiana Jones, i giochi Naughty Dog mirano esplicitamente al mondo Amblin (la casa di produzione di Spielberg dietro ad altri film come I Goonies), a quell’idea di avventura, alla glorificazione del prendere parte alla grande impresa esotica, tra magia e mitologia.

Rispetto ai precedenti però Uncharted 4: Fine di un ladro è decisamente più sfacciato, la scrittura così precisa, delicata e sofisticata di Straley e Druckmann sembra avergli dato più coraggio e così anche lo sguardo verso Indiana Jones si è fatto più esplicito. Alle volte sono dettagli che possono apparire piccoli, in altri casi sono interi tronconi di trama, svolte importanti, idee di fondo o segmenti presi di peso, di certo l’obiettivo è sempre quello di ricalcare quel fas...