I mercati, l’abbiamo imparato a nostre spese negli ultimi anni, sono bestie strane, bizzosi animali impossibili da domare e dagli istinti imperscrutabili. I titoli azionari salgono e scendono senza alcuna apparente logica anzi, a tratti il loro comportamento pare addirittura contrario al buonsenso comune.
Poche ore dopo l’annuncio di Nintendo Switch, la borsa di Tokyo ha segnato un drastico calo per l’azienda di Mario che, con il week end, ha chiuso con una perdita attorno al 6,5%.

Sgombriamo subito il campo da qualsiasi equivoco: il dato fuori dal contesto non significa nulla, come si vede dal grafico qui sotto le azioni Nintendo erano salite molto appena prima dell’annuncio di Nintendo Switch per poi calare, svelando un classico meccanismo speculativo. Sapendo dell’imminente annuncio molti investitori hanno fatto incetta di titoli della grande N, con lo scopo di far alzare il prezzo per poi vendere al momento più oppurtuno. Si tratta di una tattica da gioco d’azzardo che non ha quasi nulla a che fare con le dinamiche dell’azienda. Inoltre, se si guarda al secondo grafico – che mostra l’andamento delle azioni Nintendo sul 2016 – si nota che il titolo cresce in maniera quasi costante, con un picco estivo corrispondente al lancio di Pokémon Go e all’annuncio di Super Mario Run per iOS. Complessivamente le azioni Nintendo sono cresciute di oltre il 50% su base annua e rimangono un ottimo investimento pure al netto delle fluttuazioni di questi giorni.

Azioni Nintendo

L’andamento recente delle azioni Nintendo

Azioni Nintendo

L’andamento delle azioni Nintendo nel 2016

Tutto questo per dire che Nintendo non ha problemi finanziari di sorta, non rischia il fallimento ed è una delle compagnie con i bilanci più solidi al mondo, ha un fatturato di oltre 500 miliardi di Yen con un utile che si aggira attorno ai 32 miliardi. Pure se chiudesse il 2016 in perdita ci vorrebbero più o meno 60 anni prima di dichiarare fallimento.

Il dato più significativo, e preoccupante, sono però le reazioni di azionisti e banche all’annuncio di Nintendo Switch: se il mondo degli appassionati ha accolto la nuova console Nintendo con un misto di gaudio e curiosità, chi di mestiere decide se investire o no in un’azienda non è altrettanto clemente. Il Financial Times segnala come molti analisti siano preoccupati per la “mancanza di un target preciso per la console” e per il price point:

“Devono trovare un modo per far pagare Nintendo Switch al massimo 299 dollari per avere una possibilità, potrebbero farcela proponendo la console in varie versioni.”

Inoltre non è ancora chiaro se lo schermo sarà touch, in che modo la console accederà a internet e che tipo di servizi offrirà oltre al gaming classico.

Insomma, il calo azionario di Nintendo non ci dice nulla che non sapessimo già: i mercati finanziari odiano l’incertezza più di ogni altra cosa e quel -6,55% riflette la poca fiducia degli investitori in un mercato complesso come quello dei videogiochi. In aggiunta a questo Nintendo deve dimostrare di aver superato la confusa fase di Wii U proponendo una console con un’identità chiara. Al momento Nintendo Switch sembra indirizzato più ai giovani adulti (o millennials come va di moda chiamarli ora) che ai bambini o alle famiglie ma rimangono dubbi sia tecnologici che pratici.

In ogni caso ne sapremo di più in primavera, per ora è meglio seguire il vecchio consiglio di Shaw: non usare i numeri come gli ubriachi usano i lampioni, per sostenersi anziché per far luce.