Non sono propriamente questi gli anni in cui i videogiochi possano dirsi difficili. Sono esperienze narrative spesso complesse ma raramente punitive, vogliono vendere, vogliono essere grandi e vogliono essere giocabili da tutti fino alla fine. Aiutano il giocatore in ogni modo e le poche volte che non lo fanno, fanno notiziaPlayerUnknown’s Battlegrounds ha cambiato radicalmente le carte in tavola puntando sull’avversario più temibile che esista: l’uomo.

Abbiamo sempre creduto che i videogiochi, in certi casi, potessero essere difficilissimi ma PlayerUnknown’s Battlegrounds dimostra come, anche nei casi più folli, siano in realtà sempre stati gentili con noi, perché avere a che fare con la peggior intelligenza artificiale (la più rapida, imprevedibile e mutevole) non è niente in confronto ad avere a che fare con altri esseri umani. Non a caso ogni giocatore, a differenza di quelli di altri sparatutto in multiplayer, è pieno di aneddoti di guerra, storie clamorose di cose c...