È evidentissimo sin dal primo sguardo rivolto al gioco quale sia l’ispirazione di The Messenger. Per tutti coloro cresciuti a pane, Nutella e NES è impossibile non notare l’estrema somiglianza della produzione di Thierry Boulanger con Ninja Gaiden. Un richiamo che lo stesso Thierry rivendica fieramente, perché il titolo Tecmo fu tra i pilastri della sua infanzia di videogiocatore, ma che è in realtà riconducibile solo alle basi dell’estetica e a quell’immaginario squisitamente anni ’80 datto di ninja, demoni e templi. Perché The Messenger nelle intenzioni del suo ideatore si giocherà come una produzione moderna.

Qualche accenno riguardo la storia, prima: un’armata di demoni assedia un villaggio, l’unica speranza di salvezza risiede in un giovane, che deve attraversare un mondo maledetto per ottenere l’immaenso potere di una leggendaria pergamena. Le sue peregrinazioni lo porteranno attraverso varie ambientazioni, monti, foreste, caverne e tante altre ancora, zeppe di nemici da sconfiggere e disseminate di letali trappole, portate in scena da un comparto tecnico fondato sugli 8 bit. Questo almeno fino a circa la metà del gioco, perché a quel punto il protagonista del gioco otterrà un grandissimo potere, che gli consentirà di viaggiare nel tempo, e quando andrà nel futuro l’avanzamento temporale sarà anche artistico, i bit raddoppieranno, diventando i 16 tanto amati dai giocatori.

The Messenger screenshot

Ninja, demoni e lune enormi in 8 bit: ci piace

Si tratta di una meccanica già utilizzata in altre produzioni (Evoland e Evoland 2, per esempio), ma che in The Messenger non influirà solo sull’estetica, ma anche sul gameplay. Se la fase 8 bit del gioco è infatti più tradizionalmente action platform, con livelli lineari, il passaggio ai 16 bit apre un mondo di gioco più complesso, da metroidvania, pieno di percorsi alternativi, stanze nascoste e tanto altro ancora. Non solo: un ponte che nel passato 8 bit è distrutto potrebbe essere stato riparato nel futuro 16 bit. Idee affascinanti e stuzzicanti, ma è fondamentale che venga infuso un certo equilibrio nel level design, per evitare una ridondanza che non farebbe bene alla facilità di fruizione, anche perché il protagonista potrà beneficiare di varie migliorìe nel corso del gioco, che ne aumenteranno esponenzialmente le facoltà di azione.

“Se la fase 8 bit del gioco è infatti più tradizionalmente action platform, con livelli lineari, il passaggio ai 16 bit apre un mondo di gioco più complesso, da metroidvania, pieno di percorsi alternativi, stanze nascoste e tanto altro ancora”Attraverso l’ottenimento di nuovo equipaggiamento sarà possibile facilitarsi la vita nelle situazioni più complesse, o scoprirne di nuove, ma ci sarà anche un albero di abilità da sbloccare ad arricchire la sostanza ludica e, confidiamo, la varietà di situazioni nelle quali queste verranno sfruttate. The Messenger non è una produzione che vuole prendersi sul serio, proprio in ossequio al già richiamato spirito anni ottanta, e quello spirito un po’ sopra le righe sicuramente sarà utile in tal senso. Al riguardo già il primo trailer promette già boss molto strambi, non è da escludere che il tasso di bizzarrìa complessiva non possa essere molto elevato.

The Messenger screenshot

Arrangiati

L’uscita di The Messenger è prevista nel corso del 2018. Il gioco era stato annunciato lo scorso gennaio per PC, ma è notizia recente che arriverà anche su Nintendo Switch. Un action platform retrò, dal gameplay e dalla veste grafica doppi, con controlli precisi, toni avventurosi e un po’ sopra le righe: inutile dire che lo aspettiamo tantissimo.