Ci sono giochi che scopri se ti possano piacere o meno solo dopo qualche ora. Monster Hunter, ad esempio, è uno di questi. Se non hai mai provato un titolo della serie di Capcom, ritengo che servano almeno una ventina d’ore per capire se ami oppure odi il simulatore di caccia. Un altro di questi è Stardew Valley.

Per quei pochi, come me, che sono sempre stati coscienti dell’esistenza ma ignari del contenuto, Stardew Valley è un simulatore di vita contadina. Il presupposto del titolo di Eric ConcernedApe Barone (sì, è stato sviluppato da una sola persona!) è quello della fuga in campagna da una vita di lavoro nel prototipo dell’ufficio grigio per eccellenza (logo dell’azienda che, non a caso, ricorda quello di Amazon).

Stardew Valley è un Harvest Moon riveduto e corretto, ampliato e maggiorato, un’avventura che prende le dinamiche tipiche dei farming sim e va oltre. Nelle prime fasi dell’avventura scopriamo che nella cittadina in cui ci trasferiremo verrà aperto un negozio dell’azienda ...