Negli ultimi anni Nintendo si è un po’ smaliziata (ed era anche ora). Un processo molto lungo che è partito dai primi DLC per Mario Kart 8 e Super Smash Bros., elementi aggiuntivi a pagamento che mai la casa di Kyoto aveva inserito nelle sue produzioni più importanti. Da lì la serie di operazioni atte a porsi in maniera più moderna verso il mercato videoludico, tra le quali l’arrivo di alcune app mobile dedicate ai suoi maggiori franchise.

In principio l’incredibile intuizione di Pokémon GO, vero e proprio fenomeno sociale ancor prima che economico, applicazione che ancora oggi rappresenta una solida realtà dopo un periodo di naturale flessione post-lancio. Ci sono stati molti aggiornamenti, tante feature inserite che erano state promesse fin dal lancio, ma soprattutto le nuove generazioni di Pokémon che, prevedibilmente, hanno richiamato a raccolta gli allenatori di tutto il mondo. Poi Super Mario Run, così simile in termini di meccaniche ai capitoli bidimensionali della serie.