Ant-Man and the Wasp ha dimostrato proprio in questi giorni come le dimensioni non contino, come non serva un fisico statuario, né tanto meno un nemico titanico, come lo è Thanos per esempio, per essere “super”, per comportarsi ed agire come “eroi”. Con l’eleganza di una commedia ben scritta, con i ritmi degli action targati Marvel, a cui ormai siamo largamente abituati, il lungometraggio diretto da Peyton Reed ha incantato e sta incantando tantissimi spettatori con una semplicità e genuinità dovuta non solo alla bravura del cast coinvolto, Paul Rudd e Michael Douglas in testa, ma anche e soprattutto per merito della visione di un regista che, pur rispettando i canoni di un produttore tirannico sotto questo profilo, ha saputo infondere alle pellicola il suo gusto, la sua sensibilità.

Così, mentre Capitan America, Thor e compagnia bella, guardano all’immensità del cosmo, e alle minacce che nasconde, il simpatico Ant-Man ci costringe a strizzare l’occhio, a guardare i dettagli del terren...