Amato, ammirato, emulato, usato come termine di paragone, ovviamente citato di continuo da esperti, studiosi, appassionati, fan della prima ora, neofiti desiderosi di conoscere l’origine, una delle tante fonti d’ispirazione degli attuali e recenti capolavori. Le basi del gaming moderno, del resto, risiedono anche (soprattutto?) in Metal Gear Solid, action in terza persona, sequel di una serie invero praticamente sconosciuta sino a quel momento, apprezzata da pochi, gli stessi che non avevano tardato ad intravedere in Hideo Kojima talento e puro genio.

Su MSX, a dire il vero,  si trattò di piccoli lampi, espedienti annacquati in un oceano ben più ampio, che tuttavia metteva già in risalto le capacità dello sviluppatore nipponico come game designer, esaltando una visione d’insieme che non trascurava nessun elemento, dal gameplay, all’art design, ad una trama che, strizzando l’occhiolino all’agente britannico 007, ambiva già a farsi cinematografica, postmoderna, faustiana.