“Se il film non ti piace, non guardarlo!”, “e allora fallo tu!”, ma anche “allora perché l’hai finito?”: quante volte ci è capitato di sentirci rispondere con queste formulette standardizzate, nel momento in cui cerchiamo di spiegare perché un determinato gioco, film, fumetto o libro non ci è piaciuto, o su cui abbiamo maturato delle aspre critiche? E quanto spesso ci si scaglia sui gusti, i pensieri e le scelte del singolo per sminuire il valore delle sue opinioni, senza entrare nel merito del dibattito? Queste prassi sono tristemente diventate una consuetudine nelle varie discussioni che emergono dalla rete e nei vari social, sia nel settore videoludico che nel mondo digitale in generale. Perché si reagisce in questo modo? Sono prassi realmente dovute alle dinamiche del web? E perché risultano processi sterili e inefficaci, difensivi e non proattivi? Scopriamolo insieme.
Nello scontro dialettico, bisogna tenere sempre conto del fatto che il contesto culturale in cui ci si ritro...
Come ammazzare una discussione che invece sarebbe stimolante avere, anche per quanto riguarda i videogiochi
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