L’oggetto del desiderio dei nostalgici senza il pallino del collezionismo si chiama RetroStone, console home made, per così dire, che grazie al suo microprocessore, fondamentale per renderla (anche) portatile, e avvalendosi delle tutt’altro che legali ROMS, permette l’emulazione di diverse piattaforme del passato come Game Boy, Mega Drive e NES, solo per dirne alcune.
Ripetendo nuovamente che si tratta di un prodotto formalmente illegale, l’oggetto in questione è estremamente chiacchierato dagli esperti del settore, citato di continuo da chi vuole godersi comodamente e facilmente, magari lontano da casa, i giochi amati durante infanzia e adolescenza.
Ai sentimenti, del resto, non si comanda e alla comodità di un device portatile, un piccolo concentrato di tecnologia che si traveste da avveniristica ed ideale macchina del tempo, è difficile dire di no.
Eppure, come è giusto e doveroso che sia, bisogna farlo,...
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