The Last of Us Part II
di Naughty Dog
2020
La sera dello scorso 24 settembre The Last of Us Part II è tornato a conquistare l’attenzione dei giocatori. Sono bastati tre minuti di video per far schizzare in alto l’asticella dell’hype attorno a quella che sarà probabilmente l’opera più ambiziosa di Naughty Dog. Motivo di tale scalpore deriva dai contenuti del trailer, incentrato principalmente sulla trama.
Al di là di quanto mostrato, il video dello State of Play ci consente di riflettere su diversi punti legati alla regia, al marketing, e alla narrazione, che caratterizzanno il gioco come grande produzione. Un’analisi diversa, volta non a soffermarsi sui dettagli del video in cerca di interpretazioni, bensì a ragionare sul medium e sulla sua evoluzione, che riguarda anche il modo attraverso cui presentare un titolo al grande pubblico.
L’importanza del lato emozionale di un’opera
Sul rapporto tra videogiochi e cinema si parla da parecchio tempo oramai. Le commistioni di linguaggio tra i media sono sempre più evidenti...
Il nuovo trailer di The Last of Us Part II non ne ha svelato solo la data di uscita, ma anche qualcosa che avremmo preferito rimanesse nascosto
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