C’è un fattore molto importante per quanto riguarda il successo dei videogiochi, oggi, qualcosa a cui neanche Borderlands 3 può scappare: Twitch. Nel gergo, c’è una grande attenzione da parte degli sviluppatori perché un titolo sia “twitchable”, ovvero adatto a essere seguito, e soprattutto durare sulla piattaforma di streaming.

Ci sono stati videogiochi nati, rinati, o scoperti tramite Twitch, basti pensare a PUBG o Fortnite, che devono buona parte del loro successo alla piattaforma. In generale, gli streamer sono ormai un veicolo pubblicitario importantissimo per i publisher, e gli spettatori sono un segnale importante del gradimento di un videogioco. In questo, Borderlands 3 sembra aver preso una bella batosta.

Al lancio, il terzo capitolo ha avuto il doppio dei giocatori su PC di quanti ne avesse Borderlands 2, ed è riuscito a totalizzare cinque milioni di copie vendute nei primi cinque giorni. Tuttavia, nelle due settimane dal lancio ha perso ben il 93% degli spettatori su Twitch.

Le statistiche del portale GitHyp raccontano di un Borderlands 3 arrivato al primo posto dei videogiochi più seguiti su Twitch al day one (una cosa che succede spesso con i videogiochi più attesi, va detto), con un picco di viewers di oltre 205.000. Nelle successive settimane il numero è calato drasticamente, arrivando a una media 8.600 spettatori circa. Ovviamente è difficile ipotizzare i motivi di tale calo repentino, anche perché il gioco è stato accolto molto bene da critica e pubblico, pertanto le motivazioni potrebbero essere solamente fisiologiche, visto che Twitch premia più i game as a service che altro.

 

Borderlands 3, nonostante la debacle su Twitch, è un ottimo titolo

E ve lo raccontavamo anche nella nostra recensione, a cura di chi vi sta scrivendo, di cui vi proponiamo un estratto con il consiglio di andare a recuperare l’analisi per intero:

C’è qualcosa di visceralmente potente nel gameplay di Borderlands 3, un incantesimo che ammalia il giocatore in un tornado di sparatorie furiose, azione frenetica e colori accesi e gli imprime l’avidità nella ricerca dell’arma nuova. Una malia che potrebbe rompersi nel caso non siate pronti a sottostare all’idea che il gioco sia la naturale evoluzione di un progetto all’epoca rivoluzionario, oggi ancora in grado di proporre un gameplay unico ma con un po’ di fatica in più.

Borderlands 3 è bello e a tratti bellissimo, è divertente e in alcune occasioni divertentissimo, ma ci vuole uno stomaco forte e preparato a sostenere un’avventura molto corposa (anche correndo difficilmente impiegherete meno di 35 ore) e visceralmente piena di contenuti.

 

Fonte: PCGamesN