La ricerca del realismo, soprattutto in termini di narrazione, è sempre stata un pallino di Naughty Dog, e The Last of Us Part II non farà eccezione perché, a quanto pare, tutti avranno un cuore… anche gli infetti!

Non stiamo parlando di un claim pubblicitario, o di una volontà di umanizzare i nemici facendoli apparire come degli esseri viventi simili ai protagonisti, ma del fatto che avranno fisicamente un sistema in grado di simulare il battito cardiaco che varia a seconda delle situazioni e che possa esprimere visivamente degli effetti che i giocatori possano comprendere facilmente.

A parlarne è Anthony Newman, co-director di The Last of Us Part II, che ha raccontato questa singolare feature del titolo ai microfoni di Polygon, di cui vi riportiamo alcuni passaggi:

“Ogni aspetto del gioco ha raggiunto un nuovo livello. Uno di questi è l’audio dove, se forse non ve ne siete accorti, quando Ellie scatta per poi fermarsi di colpo, sembra poi che riprenda fisicamente fiato”

The Last of Us Part II e l’attenzione ai dettagli

Non ci sarà nessuna meccanica di gioco specifica legata al battito cardiaco, nessun rivelatore oppure oggetto che interagisca con esso, ma solo la volontà di restituire all’azione di gioco una sfumatura molto più realistica, e quindi comprensibile perché vicina alla realtà.

“Quello che succede dietro le quinte è che Ellie ha un battito cardiaco che sta oscillando in alto e in basso. Sale quando corre, sale quando combatte in mischia, sale quando viene colpita, e sale in presenza di nemici. E questo modula la varietà di respiri che è in grado di espletare”

Appunto il realismo, la capacità di farci capire che The Last of Us Part II è una di quelle avventure dove si è sempre in pericolo e dove la morte è dietro l’angolo. L’idea che Ellie abbia delle reazioni fisiche del tutto plausibile alle sue azioni toglie quella patina “videogiocosa” al titolo, se vogliamo. Inoltre anche i nemici, addirittura gli infetti, avranno delle ripercussioni fisiche delle loro azioni:

“È incredibile perché mi sono ritrovato in grado di giocare al gatto e al topo con i Clicker ancora di più che in passato, perché riuscivo a capire le loro intenzioni in base ai rumori che facevano. E gli umani faranno la stessa cosa con il loro respiro che varia quando corrono. Non solo i nemici umani hanno un nome, ma anche un cuore!”

Che ne pensate di questo ulteriore livello di realismo?

 

Fonte: Polygon