La nostra recensione è lì a dimostrarlo: MediEvil è un magistrale tributo e al tempo stesso un videogioco di per sé imperfetto, a tratti addirittura incomprensibile per un pubblico contemporaneo. Classico nell’impostazione generale, sorprendente, all’epoca, per le fasi di backtracking foriere di bonus, potenziamenti e approfondimenti della trama, fu la sua forte impronta postmoderna a renderlo indimenticabile nelle menti e nei cuori dei tanti che per anni chiesero a gran voce il ritorno di Sir Daniel Fortesque.

Il citazionismo ironico, le atmosfere lugubri e trash, i dialoghi carichi di comico pathos, creavano un contrasto, simile a quello già collaudato in lungometraggi come Nightmare Before Christmas, che disorientava l’utente, sempre in bilico tra la risata fragorosa e il brivido di raccapriccio.

 

 

Questo remake, come già anticipato, è perfetto sono moltissimi fronti, ma non in tutti. E...