La serie di Naughty Dog ha sempre messo in scena una violenza molto esplicita: Neil Druckmann non ha mai avuto paura di mostrare contenuti forti e in The Last of Us Part II questo tipo di sequenze avranno un ruolo molto importante.

Nel secondo capitolo la violenza inferta al giocatore sarà ancora più profonda, per così dire: già sappiamo, infatti, che ogni nemico avrà un nome e – proprio a questo proposito – gli alleati degli avversari uccisi inizieranno a gridare il nome dei propri compagni caduti mentre li cercheranno dopo un’eliminazione furtiva, e saranno sconvolti quando scopriranno i loro cadaveri.

 

 

Come già sappiamo, le azioni di Ellie avranno un peso nel mondo di gioco, e Naughty Dog vuole che i giocatori siano influenzati pesantemente dalle azioni che compiono, così come dall’impatto della violenza che saranno costretti a infliggere ai nemici per sopravvivere. Ne parla Halley Gross, co-writer del titolo, durante un’intervista per Official PlayStation Magazine:

 

Da una parte vogliamo che si sviluppi una certa empatia [nei confronti dei nemici uccisi], ma vogliamo anche che si alzi l’asticella per Ellie. Quindi, ogni volta che capiteranno queste situazioni, dovrete avere a che fare con quello che è a tutti gli effetti un personaggio come gli altri. Anche se ora gli hai sparato, e i suoi amici continuano a urlare il suo nome, e tu devi portarti dietro gli effetti della tua violenza.

 

D’altronde, la violenza chiama altra violenza, così com’è sempre stato, ed è lo stesso concetto ripreso dalla Gross durante l’intervista:

 

In fondo, questa è una storia sul ciclo della violenza, giusto? Ma oltre quello, c’è una conversazione riguardo gli effetti di un trauma sulla tua anima.

 

 

La violenza contro il cuore degli infetti in The Last of Us Part II

La ricerca del realismo, soprattutto in termini di narrazione, è sempre stata un pallino di Naughty Dog, e The Last of Us Part II non farà eccezione perché, a quanto pare, tutti avranno un cuore… anche gli infetti!

Non stiamo parlando di un claim pubblicitario, o di una volontà di umanizzare i nemici facendoli apparire come degli esseri viventi simili ai protagonisti, ma del fatto che avranno fisicamente un sistema in grado di simulare il battito cardiaco che varia a seconda delle situazioni e che possa esprimere visivamente degli effetti che i giocatori possano comprendere facilmente.

A parlarne è Anthony Newman, co-director di The Last of Us Part II, che ha raccontato questa singolare feature del titolo ai microfoni di Polygon, di cui vi riportiamo alcuni passaggi:

 

“Ogni aspetto del gioco ha raggiunto un nuovo livello. Uno di questi è l’audio dove, se forse non ve ne siete accorti, quando Ellie scatta per poi fermarsi di colpo, sembra poi che riprenda fisicamente fiato”

 

Fonte: Gamingbolt