Ieri sera è andato in onda X019, l’evento di Microsoft che ogni anno celebra l’ecosistema Xbox One. Sono state molte le novità, davvero tante e più di quante ce ne potevamo aspettare, ma c’è stata anche l’occasione per vedere le grandi aggiunte che arriveranno nel Game Pass, il servizio per Xbox e Windows 10 che sta diventando sempre più solido e che, da ieri sera, ha un ulteriore asso nella manica rappresentato da xCloud, il servizio di streaming che andrà inevitabilmente a scontrarsi contro Google Stadia.

 

 

xCloud sarà integrato all’interno del Game Pass, il quale a un prezzo altamente concorrenziale (attualmente c’è un’offerta per tre mesi ad €1) offre una libreria di giochi in costante aumento. Supporterà inoltre anche Android dalla versione 6.0 in poi mentre Stadia, al momento e per un periodo non ancora definito, sarà utilizzabile sui dispositivi mobile solo sulla linea Google Pixel.

È stato rivelato ieri, inoltre, che il servizio di Microsoft è dotato di una API particolare che riconosce il device di riferimento in cui si sta giocando e ne adatta gli input per una migliore fruizione. Per esempio input touch stretti per gli smartphone, più larghi per i tablet, e diversi ancora per PC in caso di controller o mouse/tastiera. Anche Stadia ovviamente ha una scalabilità, ma è riferita solamente alla qualità della connessione, almeno per ora.

Per quanto riguarda il software la bilancia pende ovviamente a favore di Microsoft, al momento. Google Stadia ha una libreria di videogiochi molto risicata, e inoltre non c’è un servizio in abbonamento che permette di giocare a quello che si vuole. Game Pass ha una libreria sconfinata su Xbox One, e anche su PC si difende assolutamente bene, tra i giochi che già ci sono e quelli che arriveranno.

 

 

Google Stadia arriva tra pochissimi giorni, con un prezzo che al di là di tutto è molto accessibile per quello che offre, ma con una libreria di soli 12 videogiochi. Ad un costo di 130 euro circa si ha la possibilità di giocare su una qualsiasi TV con la possibilità di 4K con un Chromecast. Game Pass offre una libreria sconfitta ad un prezzo ridicolo, ma necessita almeno di una Xbox One o di un PC (anche di fascia bassa, nel caso della prospettiva di xCloud).

Ma alla fine di tutto, la vera discriminante sarà capire la banda Internet necessaria perché entrambi i servizi di streaming funzionino perfettamente. Perché se xCloud e lo streaming di Stadia sono ancora in lotta aperta, l’idea del “Netflix videoludico” l’ha adottata pienamente Microsoft con Game Pass, mentre Google non ci ha provato nemmeno per un secondo (nonostante ci abbia fatto credere il contrario fino all’ultimo).