Nel corso di un’intervista, il CEO di Activision Blizzard, Bobby Kotick, ha serenamente dichiarato che la sua compagnia punta a raggiungere il miliardo di utenti attivi entro cinque anni. Il publisher, che nel suo portfolio conta IP del calibro di Diablo, Call of Duty e Overwatch parte certamente da una buona base, attualmente si parla di 350 milioni di videogiocatori che usufruiscono giornalmente dei software messi a disposizione dalla compagnia, eppure il balzo richiesto per raggiungere la cifra ipotizzata sembra comunque ampissimo.

Non è dello stesso avviso il buon Bobby, assolutamente lucido nella sua analisi del mercato odierno, che nel suo intervento, semmai, ha anche trovato modo di giustificare alcune recenti strategie intraprese nei confronti di certi brand controllati dal colosso americano:

 

A oggi possiamo contare su 350 milioni di clienti, sparsi in 190 paesi. Non c’è alcuna buona ragione per non pensare che tra cinque anni questo numero sarà pari ad un miliardo. Si inizia creando nuovi contenuti con maggior frequenza, trasponendo i franchise in nostro possesso su nuove piattaforme. Ed è certamente questo il più grande cambiamento dell’industria che possa ricordare negli ultimi 30 anni, un cambiamento davvero recente, parliamo di cinque anni fa al massimo. Una volta per poter giocare bisognava spendere almeno 300 dollari per una PlayStation o un’Xbox, 1000 dollari per un PC. Ma da quando si può utilizzare anche un comune smartphone per giocare, il mercato è letteralmente esploso e le dimensioni dell’audience si sono espanse da poche decine di milioni a miliardi di potenziali consumatori.

Abbiamo grandi franchise, ma molti di questi non hanno ancora mai calcato il mercato mobile. Abbiamo pubblicato Call of Duty per la prima volta su smartphone nel mese di ottobre. In un mese abbiamo registrato 100 milioni di nuove iscrizioni. In un solo mese. Così abbiamo compreso che se certi brand si spostano da console a PC a mobile, la crescita dell’audience sarà sbalorditiva.

 

Il discorso di Bobby Kotick, che ha il dovere di tenere i conti della compagnia in attivo, non fa certo un piega e spiega la recente migrazione di alcune IP di Activision Blizzard verso il florido mercato mobile, già testato, con tutti i buoni risultati del caso, anche da Hearthstone.

Resta da capire quanto toccherà compiere il salto anche a Overwatch o a World of Warcraft.

 

Fonte: WCCF Tech