Lo abbiamo già detto una volta, ma ci teniamo a ripeterlo, a sottolinearlo nuovamente, a riconfermalo a fronte di un’ulteriore prova in merito, frutto della recente presentazione di Resident Evil 3: il brand di Capcom è una saga che ha sempre cavalcato i trend in essere, che non si è mai seduta sugli allori e che, pur sbagliando in certe circostanze, ha sempre preferito l’evoluzione, allo stantio ripetersi delle stesse meccaniche.

Se lo scarto promosso da Resident Evil 7 biohazard è certamente più evidente, rispetto a quello che separa Resident Evil 5 dal suo illustre predecessore, è altrettanto vero che in ogni iterazione sempre ravvisabile qualche innovazione, un cambio di ritmo, ovviamente di ambientazione, di feeling.

Considerando anche gli spin-off, del resto, ci si accorge di quanto l’ospite demoniaco, a cui il brand si riferisce, consiste proprio in questo inesauribile desiderio di andare oltre e non tanto negli zombie, rimpiazzati piuttosto in fretta e già appaiati ad una mezza...