Alcuni utenti cinesi, però, hanno sfruttato le caratteristiche di New Horizons per condividere post favorevoli alle proteste di Hong Kong. Come potete vedere dallo screen qui sotto, l’attivista Joshua Wong ha portato il titolo su YouTube dopo aver modificato la propria isola a favore delle proteste. Intervistato da Wired, Wong ha dichiarato:
Animal Crossing è un posto senza censura politica quindi è un buon luogo per continuare la nostra lotta.
Stando a Reuters, queste gesta non sono piaciute ai vertici cinesi, e molti venditori della nazione hanno rimosso dai loro cataloghi Animal Crossing: New Horizons. Il titolo è sparito sia da Pingduoduo che da Taobao e alcuni esponenti di quest’ultimo hanno pubblicato dei post sul social WeChat.
In questi messaggi viene esposto di come sia stata richiesta la rimozione del gioco per Nintendo Switch dal negozio online. Al momento non è chiaro se le aziende stiano agendo in via indipendente o se abbiano subito pressioni dal governo.
Qui sopra potete vedere un altro utente utilizzare le immagini di Carrie Lan, capo dell’esecutivo cinese, per protestare contro il presidente cinese Xi Jinping. Come avrete capito, New Horizons permette facilmente di condividere screen e video della propria isola sui social, diffondendo le proteste.
Non ci sono ancora prove che il tutto sia collegato, ma i videogiochi (e i videogiocatori) in Cina sono stati censurati per molto meno: uno degli ultimi casi riguarda un pro player di Heartstone che è stato bannato dalla stessa Blizzard – in quello che è diventato Il caso Blitzchung – dopo aver detto “Liberate Hong Kong” durante un intervista streaming registrata alla fine di un torneo.
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Vi ricordiamo che Animal Crossing: New Horizons è disponibile dal 20 marzo in esclusiva su Nintendo Switch. Il primo Torneo di Pesca si terrà oggi, sabato 11 aprile, mentre la Caccia alle Uova è ancora in corso fino a domani, 12 aprile.
Fonte: Kotaku
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