Animal Crossing: New Horizons è sicuramente uno dei titoli più chiacchierati del momento, grazie alla sua straordinaria capacità di intrattenere in modi totalmente differenti tra loro. Al di là della “campagna principale”, infatti, la nuova opera Nintendo assume in un secondo momento una sorta di identità sandbox, permettendo ai giocatori di sfruttare il gioco nei modi più disparati.

Ne è l’esempio perfetto Gary Whitta, editor-in-chief della versione americana e inglese di PC Gamer, che ha deciso di lanciare un talk show notturno ambientato nella sua casa costruita nell’ultimo capitolo del franchise della Grande N.

 

 

La carriera di Whitta, comunque, non si limita al giornalismo di settore, ma si estende anche alle sceneggiature per film e videogames. Egli è stato, infatti, lo sceneggiatore di Codice Genesi, ha co-scritto After Earth con M. Night Shayamalan e ha sviluppato la storia di Rogue One: A Star Wars Story. Come se non bastasse, è stato coinvolto anche nella lavorazione di Duke Nukem Forever, Gears of War, Prey e il tanto elogiato The Walking Dead di Telltale Games.

 

 

Nel video che potete trovare qui sopra, che raccoglie i momenti migliori dell’episodio pilota, possiamo scoprire come Gary voglia anche invitare numerosi ospiti in questo suo talk show. Il primo di essi è stata sua moglie, Leah Whitta, ma lo scrittore ha promesso celebrità, stacchi musicali, stand-up comedy e molte altre sorprese.

Inutile dire che anche il set preparato per l’occasione, rigorosamente con strumenti presenti in Animal Crossing: New Horizons, risulta particolarmente curato e dettagliato. Una cura che si riflette anche nella programmazione dello show, dato che Gary ha garantito la cadenza settimanale. Dopo aver registrato la diretta sul proprio canale Twitch, lo sceneggiatore ha anche affermato che tutti gli episodi saranno postati su YouTube, in modo da renderli disponibili a una maggiore fetta d’utenza.

Insomma: le possibilità offerte da Animal Crossing: New Horizons continuano a stupire i giocatori di tutto il mondo, trasformando quello che potrebbe essere preso come “un gioco per bambini” in qualcosa di nettamente più sfaccettato e stratificato.

 

Fonte: Polygon