Ghost of Tsushima ha empiricamente dimostrato, anche a suon di ottime vendite registrate in giro per il mondo, che non serve essere un cavallo di razza per strappare apprezzamenti da fan e critica. Senza generare polemiche o discussioni, ha chiarito come ci si possa godere un’avventura piacevole, a suo modo originale e “di genere”, a discapito di qualche scivolone più o meno impattante sul fronte del puro gameplay.
Qualcosa di estremamente simile accadde a suo tempo con Marvel’s Spider-Man. Nonostante un level design sottotono, una certa ripetitività delle missioni e un combat system ereditato di sana pianta dai Batman Arkham di Rocksteady, la produzione Sony seppe crearsi una folta schiera di appassionati, certamente estasiati dall’idea di poter dondolare tra un grattacielo e l’altro di una splendida e affascinante Manhattan.
Pur con un minor impatto sul pubblico, più concentrato in questo caso a evidenziarne le storture, anche il più che discreto Days Gone può essere ugualmente inclu...
Ghost of Tsushima e The Last of Us Part II sono due facce della stessa medaglia e denotano un grosso problema dell’industria nel gestire le attese del pubblico
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