Rogue Company ha stile. Basta la schermata di caricamento, il tutorial, un veloce sguardo al menù che racchiude la dozzina di personaggi di cui potrete vestire i panni sul campo di battaglia per accorgervi immediatamente che, quantomeno, non si tratta di un progetto realizzato in fretta e furia, senza ispirazione né ambizione, in procinto di debuttare ufficialmente sul mercato al solo scopo di cavalcare l’onda, la moda degli sparatutto online.

Attualmente in fase beta, lo abbiamo provato in versione PlayStation 4 scoprendo un gioco già ben strutturato, estremamente promettente, chiaramente indirizzato ad un pubblico ben specifico. Sebbene Rogue Company non faccia altro che compattare in un unico prodotto meccaniche già viste altrove, gli elementi riciclati si sposano alla perfezione tra loro e vanno a comporre un gameplay sufficientemente variegato, per quanto unicamente votato alla competizione e agli e-sport.

Chi è cresciuto a pane e Counter-Strike si sentirà a casa approcciandosi alla produzione di Hi-Rez, già fautori di altri titoli simili come Paladins e SMITE. Si tratta di uno sparatutto in terza persona 4 VS 4, in cui, a discapito della modalità prescelta, all’inizio di ogni round potrete spendere i soldi guadagnati in battaglia per acquistare nuove armi, potenziare quelle in possesso, ottenere perk che vi doneranno bonus di varia natura.

Rogue Company screenshot

Non è l’unico parallelismo con la famosa creatura di Valve. Lo stile di gioco, il gunplay, ricalca quello del ben più blasonato congenere. Ciò significa che non ci sono i ristretti time to kill di un Call of Duty qualsiasi, né il ritmo di gioco frenetico e poco ragionato. Nonostante l’azione su schermo sia caratterizzata da una notevole velocità, Rogue Company è uno sparatutto profondamente tattico.

In fase preparatoria, per esempio, sarà fondamentale creare team bilanciati e funzionali. I dodici personaggi, difatti, non si distinguono solo per aspetto estetico. Stilosissimi, ognuno di loro può contare su un arsenale, un set di potenziamenti ed abilità uniche. Dal classico healer, al tank, all’unità di supporto, le categorie più classiche del genere non mancano all’appello.

Avanzare compatti, condividendo una strategia di fondo, conoscendo alla perfezione ogni anfratto della mappa di turno, è fondamentale per avere la meglio sul team avversario. Gli atti eroici, i lupi solitari, le iniziative personali vengono puntualmente puniti in Rogue Company.

Ciò, sicuramente, rappresenta in parte anche un limite di un gioco dichiaratamente inclusivo. Sulla carta, difatti, si potrà fruire del free-to-play su qualsiasi piattaforma, Nintendo Switch compreso dove gli sviluppatori hanno promesso i 60fps fissi in modalità portatile, caricando da qualsiasi device il proprio profilo, così da non perdere alcun traguardo raggiunto e giocare in tutta libertà ovunque ci si trovi.

Ciononostante, la comunicazione è fondamentale. Con il passare del tempo si verranno certamente a creare team casuali di utenti espertissimi che, senza bisogno di scambiarsi alcuna parola, sapranno adattarsi al contesto. Tuttavia allo stato attuale è fin troppo evidente lo scarto di quanto si gioca con i propri amici e ci si affida alla chat vocale.

Rogue Company, in questo senso, è perfetto per lunghe serate di svago, a patto che ci si voglia impegnare un minimo. Entrambe le modalità, una senza respawn in cui bisogna disinnescare o piazzare un ordigno, l’altra in cui si deve controllare una zona per garantirsi vite extra, pretendo estremo impegno da parte dei partecipanti, oltre che, come già detto, una ferrea coordinazione.

Una barra di salute relativamente copiosa, ma dal tempo di ricarica piuttosto lento, vi darà tempo e modo di individuare l’avversario, ma bisogna imparare in fretta a destreggiarsi tra le tante opzioni offensive offerte da ogni personaggio.

Rogue Company screenshot

Sparare, insomma, non è l’unica cosa. Bisogna sempre cercare di mirare alla testa, per ridurre le possibilità di fuga all’avversario, ma una granata ben piazzata può cambiare le sorti di uno scontro. Anche l’abilità unica di ogni eroe ha il suo peso specifico. Tra quelle che forniscono uno scudo da piazzare sul terreno, ad altre con cui riabilitare dalla distanza un compagno caduto, imparare a sfruttarle nel momento più opportuno rappresenterà spesso e volentieri il discriminante tra la vittoria e la sconfitta.

Fondamentale, in questo senso, anche la fase di acquisti prima di ogni set. Naturalmente accumulare punti durante la partita vi avvantaggerà e non poco rispetto agli avversari, ma un perk attivato al momento giusto può raddrizzare un match già dato per perso.

Rogue Company, come avranno notato i veterani del genere e come abbiamo già anticipato, non si fregia di chissà quali feature innovative. Tutto già visto e provato altrove.

Eppure, tutto funziona a meraviglia, merito anche di un design delle mappe azzeccato. I fan del genere faranno meglio a tenere sott’occhio un gioco che, nei piani del team di sviluppo, una volta pubblicato ufficialmente verrà puntualmente aggiornato, con tanto di eventi specifici PvE, utili a svelare la lore di cui si alimenta il colorato e gradevole mondo di gioco.

Al momento permane qualche piccolo dubbio sul bilanciamento del roster e in questa beta non sono certo mancati i bug, ma la base è solidissima. Non vediamo l’ora di mettere le mani sul prodotto finito.