Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di WIRED, oltre a ricordare e riassumere alcune fasi della sua carriera tramite i film e le serie TV che lo hanno coinvolto, si è anche concentrato sul ruolo che lo ha visto impegnato nel già citato Death Stranding, occasione che è stata utilizzata dall’attore per soffermarsi a lungo su come è stato lavorare in un videogioco, sotto l’attenta direzione di Hideo Kojima.
L’attore, in merito ha affermato:
Giullermo del Toro mi ha inizialmente chiamato dicendomi che c’era un tizio chiamato Hideo Kojima che da lì a qualche giorno mi avrebbe contattato e che io non avrei dovuto fare altro che dirgli di sì. Io allora gli ho chiesto chi fosse, ma Giullermo mi ha risposto che non c’era bisogno che lo conoscessi, avrei solo dovuto dirgli di sì.
Così ho incontrato Hideo al Comic-Con di San Diego. Mi ha mostrato a cosa stava lavorando e sono rimasto sbalordito. Voglio dire, quel tipo è un autentico genio. Siamo diventati amici, abbiamo iniziato a lavorare insieme. Abbiamo fatto Death Stranding ed è stato favoloso e adesso siamo in trattative per fare altre cose insieme.
Nel corso dell’intervista Norman Reedus fa un riferimento anche a P.T., palesando la sua delusione quando Konami ha deciso di cancellare il progetto, delusione che ha lasciato subito il posto ad una sincera esaltazione non appena Kojima gli ha parlato di Death Stranding.
Ora resta da capire cosa bolla in pentola. Avremo presto notizie di un sequel di Death Stranding o si tratterà di un progetto completamente nuovo?
Fonte: VG 24/7
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