Dreams, il sogno a occhi aperti dei game designer del domani | Recensione

Dreams è pura avanguardia, Dadaismo allo stato puro, una tela di Kandinskij in cui chiunque può vederci dentro qualcosa, un po’ come accade quando si guardano le nuvole e si accede in uno scenario cangiante fatto di ippopotami, cavalieri, unicorni.

Non è certamente il rivoluzionario capostipite di un movimento nato dal nulla, quanto il rampollo di un trend che ha avuto origine nel 1985, con quel Magic Mushroom per BBC Model B in cui gli sviluppatori ebbero l’intuizione di accorpare all’avventura anche un editor, così da permettere a chiunque di creare nuovi livelli, a partire da elementi precaricati.

Proseguendo sul sentiero tracciato da LittleBigPlanet, l’opera prima di Media Molecule, il team britannico ha estremizzato il manifesto artistico che anima lo studio, giungendo a concepire un software, un potentissimo editor che concede libertà quasi illimitata a chiunque abbia sufficiente tempo, voglia e determinazi...