Lontani dalla delusione e dai pregiudizi per il drastico cambio d’ambientazione; temprati da altre esperienze anch’esse profonde, complesse, sfaccettate; consci di essere maturati e cresciuti a livello individuale, per alcuni Assassin’s Creed III Remastered rappresenterà l’irripetibile occasione per rivalutare uno dei capitoli più controversi della saga di Ubisoft, reo di un gameplay non sempre efficacissimo, ma soprattutto di rendere chiaro, una volta per tutte, che nella lotta tra Assassini e Templari il divario tra buoni e cattivi è tutt’altro che netto e prestabilito.

La triste e malinconica epopea di Ratonhnhaké: ton, costretto a farsi chiamare Connor Kenway per non urtare la sensibilità degli invasori delle terre dei nativi americani, popolo a cui appartiene, è una sottile polemica alle strategie utilizzate dai nascenti Stati Uniti D’America per imporsi sugli oppressori inglesi, una brillante allegoria di un modus operandi che ancora oggi viene utilizzata in altre forme, in altri...