Destiny, Destiny 2, quello che Destiny avrebbe dovuto essere. Su di un ipotetico asse che descrive la completezza delle produzioni du Bungie si va, attraverso l’aggiunta di elementi di gameplay, di sostanza ludica, di godibilità dello sparo, di profondità della storia, di pienezza del lore, verso una indefinibile perfezione, perché il Destiny perfetto, quello probabilmente più vicino alle intenzioni degli sviluppatori, è irreale, è un’astrazione che il giocatore inevitabilmente realizza nel momento in cui affonda i denti nel pane videoludico della serie Bungie, in maniera vorace, lo azzanna con piacere, impiega anche un certo tempo a finirlo, salvo poi rimanere comunque con la voglia di altro ancora. Di un gusto più intenso, di una punta di esotico, di sapori che oltre a essere percepiti dai sensi hanno anche un valore storico, culturale. E’ l’appagamento totale che ricerca, è invece scosso da piccoli brividi di frustrazione, perché Destiny 2 sistema molti dei p...