DiRT 5 è racchiuso nel suo titolo. In un numero che ne identifica l’appartenenza ad un brand, ad un DNA che nel corso delle iterazioni ha conosciuto numerose ibridazioni e mutazioni; in un aggettivo, dirt, sporco per l’appunto, che non definisce esclusivamente la tipologia di terreno su cui sgommerete per la maggior parte del tempo, la fanghiglia, ma che calza a pennello anche con lo stile di guida che dovrete adottare per acciuffare la vittoria, con il mood dell’esperienza offerta da Codemasters.

Abbandonata qualsiasi velleità simulativa, questo capitolo è totalmente votato all’arcade, all’immediatezza, ad un sistema di guida estremamente accondiscendente verso l’aspirante pilota. Anche nelle curve prese con fin troppa foga, l’auto tende a rientrare autonomamente in pista. La frenata è assistita. Perdere aderenza in fase d’accelerazione è impossibile.

Non si tratta, tuttavia, di un’offerta sbilanciata nel livello di difficoltà proposto. Vuoi per avversari mossi da un’ottima intelligen...