Erica: la recensione

Delimitare una produzione come Erica entro un’univoca e definitiva categoria di riferimento è semplicemente un’operazione impossibile, un tentativo, retorico ed insieme filosofico, che ha semmai il grande pregio di rendere ancor più lampante quanto i confini tra cinema, videogioco e serie TV si stiano progressivamente assottigliando. Vale la pena, piuttosto, considerare un ulteriore raggruppamento, un insieme di prodotti, che potremmo genericamente definire opere multimediali, che nella loro sostanziale e congenita indeterminatezza ereditano da diversi medium specifiche caratteristiche, fondendole tra loro nel tentativo di creare qualcosa di innovativo e coinvolgente.

Tirare in ballo le opere di David Cage, in questo contesto, non è del tutto coerente, nonostante, all’atto pratico, il gameplay di cui si alimenta la creatura di Flavourworks presenti le stesse specifiche. Erica, a voler proprio trovare un termine di paragone, ha molto in comune con Bandersnatch, l’e...