C’è poco da fare, EA Sports non ha vinto, ha stravinto. Gli anni del dominio di Winning Eleven prima e dello scontro di civiltà fra i sostenitori di FIFA e Pro Evolution Soccer sembrano sempre più lontani. La creatura degli studi di Vancouver, dopo aver sorpassato il diretto concorrente fra il 2010 e il 2011, veleggia ormai nell’iperuranio del gaming, dominando senza reali avversari il settore delle simulazioni calcistiche.

FIFA 18 prosegue sulla strada iniziata dal suo diretto predecessore dello scorso anno e, anziché proporre innovazioni radicali, sistematizza gli ottimi fondamenti gettati con l’integrazione del Frostbite engine. Sul fronte tecnico, infatti, il miglioramento, seppur non radicale, appare subito evidente, i giocatori sono molto più simili alle loro controparti reali (almeno per le squadre più importanti, per l’Italia purtroppo solo la Juventus) con movimenti fluidi, animazioni molto meno legnose e transizioni tra un’animazione e l’altra ormai pr...