È difficile descrivere FIFA 19 in ogni suo ambito, in ogni suo più piccolo dettaglio, senza correre il rischio di risultare prolissi, ripetitivi, ridondanti. Edizione dopo edizione, miglioria dopo miglioria, i ragazzi di EA Vancouver hanno operato per somma, raffinando progressivamente il gameplay, ingigantendo l’offerta contenutistica della loro portentosa creatura che, ormai da diverse stagioni, (stra)vince, almeno sulla carta, lo scontro diretto con l’illustre saga di Konami, l’indimenticato PES che secoli fa era l’incontrastato campione del genere.

Eppure non è così difficile ravvisare nel brand americano un lieve calo, forse fisiologico, per quanto concerne le meccaniche ludiche. Non ci riferiamo ad una cronica assenza di novità di rilievo, in questo gli sviluppatori continuano puntualmente a stupirci, come vedremo tra poco, né tanto meno si denota un certo affanno nel tentare strade di per sé innovative ed inedite, altro punto su cui ci prenderemo la briga di spendere qual...