La verità è che con Mega Man Capcom ha preso tempo, perché non aveva ben chiaro come portare nell’ambito del gaming moderno la sua mascotte, e allora Mega Man 9 e Mega Man 10 sono serviti a respirare, a dare qualcosa agli appassionati, mentre le menti della compagnia giapponese studiavano la direzione da prendere. Fu un gran bell’accontentarsi, perché il nono capitolo della serie è un capolavoro, alla faccia della sua concezione e estetica retrò, e il decimo una buona produzione. E l’undicesimo? Recupera anch’esso dal passato, ma dai capitoli per SNES (e dall’unico per PlayStation), proponendo un’azione classica ma non agé, mostrandosi in una veste che unisce bidimensionalità e tridimensionalità (con tutti i soliti problemi del 2D e mezzo, come vedremo).

È con un flashback che porta brevemente il giocatore ai tempi in cui il dottor Light e il dottor Wily erano ancora due giovani scienziati con la passione della robotica che Mega Man 11 inizia, un esp...