Mini-Mech Mayhem, lo si intuisce già dalla prima schermata, avrebbe potuto funzionare alla grande anche senza realtà virtuale, feature che se conserva inalterato il suo innegabile fascino, a dispetto di giochi come Star Trek: Bridge Crew o Werewolves Within, non aggiunge davvero nulla sotto il profilo prettamente ludico.

Se le due produzioni sopracitate, anch’esse caratterizzate da una staticità pressocché totale, grazie alla VR riuscivano ad infondere nel gameplay una fondamentale ed irrinunciabile fisicità, necessaria per una corretta interazione con gli altri partecipanti alla partita, non può dirsi lo stesso della creatura di FuturLab, né più, né meno un gioco da tavolo, una rilettura molto fantasiosa degli scacchi se vogliamo, che ha comunque il grande pregio di presentarsi con regole e meccaniche chiare ed intriganti.

Mini-Mech Mayhem screenshot

In Mini-Mech Mayhem si possono imbastire anche partite contro la CPU. Va da sé che solo in multiplayer il gioco dà il meglio

A partire da una visuale in prima perso...