Onrush è un gioco che profuma di vecchio, di una particolare fragranza che non potrà che mandare in brodo di giuggiole i videogiocatori più attempati, gli stessi che da un po’ di tempo a questa parte sono alla disperata ricerca di un racing game coraggioso e sfrontato. La creatura di Codemasters, paradossalmente, ricordando tanti (non)classici del passato, ha la sfacciataggine di proporre qualcosa di nuovo, di fregiarsi di una formula a suo modo unica, rivoluzionaria, irriverente verso le regole basilari del genere a cui si rifà.

C’è tanto di Motorstorm, di Excite Truck, del sottovalutato Split/Second: Velocity, ma anche di produzioni meno attinenti come Need For Speed: Underground, SSX, addirittura dei vecchi NBA Street. Gameplay, art design, ma anche fotografia e atmosfera che si respira semplicemente navigando tra i menù, rimandano a tante produzioni dei primi anni ’00, quando, tra auto da “pimpare” e medaglioni grandi quanto un pugno da ostentare, fare il “tamarro” era un modo per ...