Anche se è difficile da ammettere, è già da un po’ che Dragon Ball vive di rendita. Dopo l’indimenticabile serie Z, che ha portato sullo schermo tutta una serie di eroi e villain entrati a far parte dell’immaginario collettivo di una generazione intera, con il progressivo allontanamento di Akira Toriyama dalla sua amatissima creatura è innegabile che il livello qualitativo dei prodotti legati al brand sia lentamente e inesorabilmente calato. Lo si è visto già con la saga GT, tutt’altro che irreprensibile; se ne ha avuto conferma con la lunga lista di lungometraggi di cui solo pochi memorabili, per usare un eufemismo; persino in ambito videoludico ci sono state evidenti ripercussioni, dove sono ormai tramontati i gloriosi tempi di Ultimate Battle o dei vari Budokai.

Dragon Ball Xenoverse, in questo senso, rappresentava una fulgida speranza, una possibile resurrezione dopo diversi capitoli per PlayStation 3 e Xbox 360 arroccati attorno a una formula infettata da difetti congeniti e avviz...