Doveva morire Rainbow Six per rinascere, ma era chiaro che non avrebbe potuto più indossare le vesti della vita precedente, quella nella quale era un FPS tattico, anzi il re degli FPS tattici in ambito urbano, mentre Ghost Recon lo era dello scontro a fuoco all’aperto. Perché oggi quello appena citato è un genere morto, in quanto poco commerciale, poco flessibile, poco modificabile, difficile da interpretare in una maniera che possa piacere al giocatore odierno, e non è un caso che Rainbow Six Patriots, il titolo che avrebbe dovuto segnare il ritorno moderno del brand, sia stato rinviato, rifatto da capo, modificato, cancellato e infine tramutato in quello che oggi è Rainbow Six Siege, da poco arrivato su PC e console di nuova generazione.

Per chi ha amato la serie fin dalla sua concezione, fin dal primo momento in cui è stata abbinata al nome dello scomparso Tom Clancy, abbinando alla progressione attraverso le missioni della campagna quella di una esile ma comunque presente tra...