Dopo la triste e sconsolante autobiografia di Sniper Wolf, conturbante e romantico villain del primo Metal Gear Solid, il nostro parere sulla professione di cecchino si è inesorabilmente capovolto: da invidiabile soldato che rischia poco e si riempie di gloria, a tormentato, emarginato e solitario mietitore di vite. La piaga dei camper, vili e pusillanimi videogiocatori, sabotatori di nobili contese online tra galantuomini, non ha fatto altro che peggiorare la situazione: armati delle loro carabine, sfruttando le insenature modellate da compiacenti e collusi game designer, si divertono a impallinare chiunque gli capiti a tiro, restando rintanati e immobili finché possibile. Una pratica ignobile che ha causato numerosi attacchi isterici a tutti coloro che, al contrario, non si sono mai risparmiati dall’affrontare con dignità il pericolo e la morte.

Negli ultimi anni, a restituire onore ed eroismo alla categoria dei cecchini, ci ha pensato la trilogia di Sniper Elite di Rebellion, che, a...