Rez Infinite, in questa edizione estesa e quanto mai definitiva, è metareferenziale, un mondo virtuale teso a dispiegarsi davanti agli occhi dei suoi esploratori, che si estende ben oltre l’orizzonte, tutt’intorno, a perdita d’occhio. L’immedesimazione è assoluta, la corrispondenza tra avatar e videogiocatore semplicemente totale.

Non esistono distanze, discrepanze, sfasamenti. Indossando il PlayStation VR si diventa a tutti gli effetti l’hacker che deve rispristinare Project-K, una sorta di Skynet che invece di distruggere l’umanità, sta involontariamente annientando sé stesso, teso e lacerato da una crisi di coscienza, dovuta ad un overflow di dati in entrata, che hanno reso l’I.A. in grado di indagare sulla sua stessa esistenza, sul motivo della sua attivazione.

Rez Infinite screenshot

Oltre alla modalità principale, divisa in cinque stage, ce ne sono altre. Pur non aggiungendo nuovi livelli, ognuna di esse impone condizioni alternative per aumentare (o abbassare ulteriormente) il livello di sfida.