RIOT: Civil Unrest, opera videoludica tutta italiana di IV Productions e Leonard Menchiari, ha fatto già storia (in senso editoriale e giornalistico) per il tema di cui tratta: le rivolte di piazza. Difficilmente si parla così apertamente di politica nei videogiochi, lo si fa in modo molto criptico, parodistico, oppure lievemente accennato, come nel caso di Life is Strange 2. È comprensibile, perché il medium videogioco è ancora troppo giovane, forse immaturo, per potersi concedere di schierarsi apertamente riguardo le questioni sociopolitiche più spinose.

Non lo fa nemmeno RIOT: Civil Unrest, anzi con un messaggio che accoglie i giocatori si dichiara la volontà di voler rimanere il più imparziali possibile, nonostante Menchiari stesso abbia partecipato alle rivolte No Tav in Val di Susa. Ne parla però, ampiamente, rievocando alcune delle vicende più importanti degli ultimi anni. E con lo stesso messaggio invita i giocatori ad approfondire e informarsi sui fatti accaduti. Il gioco mett...