Per rendere efficacemente l’idea, senza dilungarsi più del dovuto, è sufficiente tracciare un paragone, una linea retta che unisce Sea of Thieves a No Man’s Sky. Paragone sulle prime azzardato, visto che non avrete a che fare con galeoni spaziali, o creature aliene che tenteranno di cingervi con i loro tentacoli cosmici, che tuttavia inquadra perfettamente l’offerta di Rare, fondata e costruita com’è attorno ad un’ambizione gigantesca, unico motore di un prodotto che non bada a compromessi, quasi sordo alle richieste e ai bisogni di un pubblico che, per forza di cose, non potrà che avere un rapporto ambivalente con questo simulatore di vita del pirata.

Nessuna via di mezzo: o lo si ama, o lo si odia, esattamente come accade tutt’ora con il gioco di Hello Games, nato prematuro, progressivamente potenziato sino a tramutarsi in un viaggio spaziale pieno di possibilità e mondi da esplorare, pur tutt’ora orfano di una progressione completamente soddisfacente, almeno per qualcuno.