Sekiro: Shadows Die Twice  è il gioco più difficile che FromSoftware abbia mai realizzato. Una valutazione molto facile da fare, ma anche sbrigativa e approssimativa: lo si capisce nella prima ora di gioco, lo si può confermare andando avanti, affrontando i boss d’intermezzo e quelli che possono essere propriamente chiamati tali. Sekiro però ha tanti aspetti che lo portano a essere un gioco davvero nuovo, abbastanza lontano dai soulslike, soprattutto per la quasi totale assenza della componente ruolistica e per la sua vena prettamente action, che lo porta ad essere un titolo massacrante, complesso e pienamente disturbante.

Partiamo dalla trama, all’interno della quale si rintraccia la prima grande differenza con la saga che ha reso FromSoftware famosa. Non c’è una intensa lore da scoprire, non ci sono dietrologie o idee, teorie o ipotesi, non c’è quel criptico narrare attraverso oggetti raccolti in ambientazioni medievali. Ci troviamo nel pieno del periodo Sengo...