Se siete nati dopo il 1990 potete pure smettere di leggere qui. The Banner Saga non si rivolge a voi, a chi non ricorda i videogiochi prima dei poligoni, a quelli che considerano la prima PlayStation retrogaming. L’avventura norrena di Stoic Studios non è il tentativo – peraltro riuscito benissimo a XCOM – di trasporre le meccaniche dei giochi di ruolo tattici nel gaming moderno, è la riproposizione esatta di quelle meccaniche, quei tempi e quello stile nell’anno 2016. Niente di più e niente di meno. Già il primo capitolo della serie (che recensimmo nel 2014) si era mantenuto molto fedele al canone tracciato da BioWare fra gli anni ‘90 e i primissimi duemila, dopotutto l’intera campagna su Kickstarter era basata sulla nostalgia, come deludere migliaia di appassionati stanchi di giochi ipercinetici e filmati in CGI?

The Banner Saga 2 ci rigetta subito nel mezzo della mischia, dopo lo straziante finale dell’episodio precedente, ci troveremo di nuovo a guidare Varl