Per chiudere la trilogia di The Banner Saga Stoic sceglie un racconto differente rispetto a quello che caratterizzava i precedenti episodi, che aveva, nel peregrinare di un clan, stendardo in testa, la sua epica rappresentazione. E c’è un motivo, chiaro per coloro che avessero giocato i primi due capitoli. Non c’è più spazio per raccogliere uomini e provviste, per cercare l’appoggio di differenti fazioni, persino per scendere in guerra contro i Distruttori. La fine non è vicina, la fine è arrivata, e schiaccia i protagonisti in una dimensione spaziale e narrativa angusta. Solo a pochi di loro è concesso di mettersi in viaggio, ma è un tipo di viaggio differente: gli altri si arrabattano, come possono, per cercare di evitare ciò che sembra inevitabile.

Come ciò si traduca dal punto di vista del gameplay è presto detto. The Banner Saga 3 procede per metà in maniera analoga ai suoi predecessori, alternando quindi fasi nelle quali il clan si sposta (ma non viaggia, stavol...