Dead Space. Uno, due minuti al massimo in compagnia di The Persistence e il ricordo, appassionato e nostalgico della serie targata Electronic Arts, sovviene quasi in automatico, istituendo sin da subito un paragone importante, pesante, rilevante, che in qualche modo si staglia come una spada di Damocle sul capo della creatura di Firesprite, caricando immediatamente l’esperienza di aspettative gigantesche, esorbitanti, per molti versi ingiustificate.

Il cuore, tuttavia, segue regole tutte sue, regole tutt’altro che razionali e comprensibili. Ci sta, insomma, che trovandoci in un punto indefinito dell’universo, prigionieri in una stazione spaziale infestata da fameliche creature, a due passi da un gigantesco buco nero, la mente corra all’indimenticabile Dead Space.

Del resto, parliamo pur sempre di un horror in salsa sci-fi, che ci spinge, come appena suggerito, a sopravvivere ad un orrore ordito ad arte da una tecnologia concepita per fini nobili, sfortunatamente sfuggita al controllo.<...