Non è una novità che alcuni grandi progetti della storia videoludica siano nati dal nulla, da un piccolo crogiolo di menti e talenti destinati a creare opere in grado di collocarsi saldamente tra le migliori in assoluto. The Spectrum Retreat ha tali origini: puzzle game firmato da Daniel Smith, vincitore ai BAFTA 2016 del Game Making Award, è rimasto in balia degli eventi, finché Ripstone Games non ha deciso saggiamente di accogliere il giovane sviluppatore tra le sue fila, accompagnandolo ad un piccolissimo studio di sviluppo.

The Spectrum Retreat si ispira dichiaratamente a produzioni come Portal. Prima persona, narrazione enigmatica ed asciutta, gameplay votato alla risoluzione di enigmi basati sulla pura logica. Questo è, ad una prima occhiata, il suo potenziale difetto peggiore. Impossibile infatti non essere assaliti da una sensazione di già visto mettendo mano al gioco.

Ma il piccolo team ha saputo intelligentemente ricavarsi una sua nicchia puntando su qualcosa di diverso dalla...