La nostalgia è un’emozione molto potente, che spesso deforma la percezione del passato, rendendolo più piacevole e desiderabile di quanto non lo sia stato in realtà. C’è un passaggio molto toccante in Watchman, monumentale graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons, in cui un’ormai vecchia e acciaccata Sally Juspeczyk, rievocando i bei tempi andati dei Minutemen, anticipa con un inappropriato e disorientante trasporto il flash-back del tentato stupro subito dal Comico.
“Ho 65 anni”, confida alla figlia, “Ogni giorno che passa il futuro mi appare più cupo. Ma il passato, anche con i momenti più brutti, bé, diventa sempre più luminoso”.
Con i remake c’è sempre questo doppio rischio: da una parte che li si accolga con fin troppo entusiasmo, sulla scia dei bei ricordi; dall’altro che si scopra, con un’inconsolabile delusione, che anni addietro ci divertivamo con prodotti tutt’altro che ec...
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